Craniosacrale

CORPO, MENTE E SPIRITO UNITI NEL SISTEMA CRANIOSACRALE di Steno Sari

Da Libero – Sabato 24 Maggio 2008

Gianni Pizzati conduce il Corso di Attivazione dei Meridiani Meravigliosi tramite le Tecniche
Cranio Sacrali presso la scuola Ho Sha Do di Bergamo. Ha svolto attività di ricerca – all’Ospedale Burlo Garofalo di Trieste dal 1994 al 2001 presso il reparto di neonatologia-prematuri. Dal 2003 ad oggi è consulente della Regione Friuli Venezia Giulia per il benessere e delegato al tavolo tecnico per le medicine complementari.
La sua attività si rivolge specialmente verso lo sviluppo della conoscenza dei Meridiani Meravigliosi. E’ direttore della scuola di Shiatsu di Trieste.
Mi dice che il Sistema Craniosacrale è il luogo dove il corpo, la mente e lo spirito si incontrano in un terreno comune, integrandosi. E’ delimitato dalle meningi cerebrospinali e l’apporto di liquido all’interno del sistema avviene tramite i plessi coroidei che si comportano come i reni. Filtrano il sangue aggiungendovi altre sostanze, un passaggio selettivo dal sistema vascolare al sistema dei ventricoli del cervello. Così avviene la produzione del liquido cefalorachidiano o “liquor” che secondo W.G. Sutherland è il più alto elemento conosciuto, il più intimo, paragonato a Luce liquida, a una Potenza con Intelligenza, al Respiro della Vita. Un fluido invisibile all’interno del fluido cerebrospinale.

- Cosa intende per metodo Craniosacrale e quali sono le sue origini?
Il metodo consiste in una serie di conoscenze e tecniche che agiscono sul “respiro” del cranio e sul collegamento di questo al movimento costante del sacro. Il “respiro” craniale è l’effetto del variare della pressione del “liquor” che influenza un movimento delle ossa craniali. Nasce negli USA con A. Taylor Still (1828-1917), che scoprì nuovi rapporti tra i criteri di salute e di malattia, di integrità e allineamento strutturale, del ruolo della circolazione dei fluidi, dell’enfasi sulle capacità del corpo di autoguarirsi. Un osteopata suo allievo, il dott. W.G. Sutherland, studiò per 40 anni le struttura delle ossa craniche e sperimentò su di sé strumenti per applicare pressioni sulle diverse ossa. Scoprì che esiste una relazione diretta tra le pressioni esercitate sulle ossa craniche e i cambiamenti dello stato fisico ed emotivo. Il perpetuarsi di tali pressioni influenza anche il sistema nervoso centrale endocrino e quello muscolo scheletrico.

- Quali sono le basi tecniche, teoriche e scientifiche su cui si fonda?
“Le basi dell’osservazione di questo “respiro” nascono dalle conoscenze anatomofisiologiche della medicina moderna. Modelli matematici e misurazioni sono a disposizione del mondo scientifico già da 15 anni. Particolari studi sono stati sviluppati in ambito medico-osteopatico nelle scuole/università inglesi, statunitensi, russe e francesi. I canadesi dell’equipe di Robitaille e di G. Marie al centro studi osteopatici di Montreal, con un’apparecchiatura elettronica molto sofisticata, sono stati in grado di riscontrare un movimento ritmico delle ossa del cranio e tracciarne un grafico. E’ soprattutto dagli anni ’70 che le tecniche Cranio Sacrali stanno godendo di maggiore attenzione, e sono entrate a far parte dei curriculum di formazione di diverse specialità e forme di trattamento corpo-mente”.

- Cosa avviene durante e dopo un trattamento?
La fenomenologia delle reazioni al trattamento è varia e legata ai vissuti e alle condizioni soggettive. Spesso si assiste a reazioni anche eclatanti sotto il profilo psico-motorio ed emozionale. Rispetto ad altre tecniche il Cranio Sacrale impone una relazione intensa con il ricevente.

- In quali campi è efficace?
“Si può presumere che l’allineamento, la regolarizzazione e il potenziamento di questo “respiro” migliori la funzionalità del sistema nervoso e di conseguenza la fisiologia in generale. Ci sono applicazioni che vanno dai percorsi psico-comportamentali, al Parkinson passando per l’ortodonzia e molto altro”.

- A chi è rivolto il corso di bilanciamento Cranio Sacrale e come si svolge?
“Nella Biodinamica Cranio Sacrale il lavoro è largamente percettivo: l’essenza stessa della pratica è l’arte dell’ascolto intelligente ed intuitivo con il quale si cerca di mettersi in contatto con la forza biodinamica sottostante ad ogni funzione dell’organismo per risvegliarla e riattivarla. Tutto ciò richiede molta umiltà da parte degli operatori, che abbandonano il loro ego, lasciano che sia il Respiro della Vita ad operare le correzioni necessarie in quel momento in quella persona. A me piace ricordare l’esperienza dei più noti insegnanti internazionali che, dopo anni di tentativi di insegnare ai medici, hanno privilegiato le casalinghe, straordinariamente pronte a cogliere la novità senza sclerotici pregiudizi.

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